La festa di Sant’Antuono a Macerata Campania – La sfilata dei carri di Sant’Antuono

Il giorno 17 gennaio, si  svolge la sfilata delle battuglie di pastellessa. alle ore 9:30 dall’Area Mercato i carri, adornati con frasche, palme, teli di canapa, e grandi maschere, vengono trainati da trattori agricoli, per le vie di Macerata Campania, al ritmo dei suoni delle battuglie. Le battuglie sono formate da un numero di suonatori e suonatrici che varia tra le 50 e 70 unità, di età compresa tra i 2 e gli 80 anni. Negli ultimi anni si riscontra una maggiore presenza femminile sopra i carri, ciò dimostra come chiunque senza discriminazioni di genere o età, possa prendere parte attiva alla festa. Il sabato e la domenica che precedono il 17 gennaio si svolgono due sfilate molto simili a quella del giorno di Sant’Antuono di cui la più attesa  risulta essere quella della domenica, in cui i carri si esibiscono nel piazzale antistante la chiesa abbaziale di San Martino Vescovo.

La sfilata delle battuglie di pastellessa, ovvero dei carri, rappresenta un momento essenziale  della religiosità popolare nel complesso meccanismo che è la festa di Sant’Antuono a Macerata Campania. Fino agli inizi degli anni Settanta del Novecento, la sfilata ha mantenuto l’aspetto tradizionale legato al culto del Santo. I carri – adornati con frasche, palme, e teli di canapa, trainati da cavalli o buoi – erano composti dal capobattuglia che dirigeva l’intera esecuzione, i cantanti e i bottari, ossia i percussionisti che eseguivano i ritmi tradizionali con botti, tinelli e fauciuni, rispettivamente tini e falci. Dalle testimonianze dei protagonisti del tempo e dai loro archivi fotografici privati, si può osservare che, a partire dal 1979, il numero e le misure dei carri sono cresciute in modo esponenziale, fino all’utilizzo di veicoli a motore, ad esempio i trattori, di dimensioni sempre più grandi. Nel corso dell’ultimo quarantennio si è assistito ad una radicale reinterpretazione della sfilata dei carri che, oltre ai naturali cambiamenti dovuti all’avanzare dell’industrializzazione e della tecnologia, ha visto l’acquisizione di nuovi elementi, sia estetici che sonori. Grandi sono state le innovazioni a livello sonoro; infatti, la sperimentazione e contaminazione ritmica e musicale che ha interessato le battuglie di pastellessa negli anni recenti, nonché le canzoni originali scritte e composte per la festa o l’appropriazione e gli arrangiamenti adattati ai ritmi maceratesi, hanno avuto come risultato l’introduzione negli ensemble festivi di nuovi strumenti che arricchiscono la componente melodica, raramente quella ritmica monopolizzata da botti, tini e falci, delle esecuzioni. Si segnalano come nuovi strumenti, per la maggior parte attinti dall’organologia della musica di tradizione orale campana: chitarra, mandolino, fisarmonica, armonica a bocca, ciaramella, castagnette, violino, batteria, fischietto. La presenza di altri strumenti si verifica principalmente nelle battuglie, che ripropongono brani del repertorio tradizionale campano o componimenti editati su cd o riproposti in spettacoli itineranti.

  • Data del rilevamento: 2020/01/17
  • Progetto di riferimento: La festa di Sant’Antuono a Macerata Campania tra tradizione e reintepretazione (cofinanziato dalla Regione Campania e dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) 
  • Responsabile Scientifico del progetto: prof. Claudia Santi (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) 
  • Responsabile rilevamento sul campo: dott. Matteo Enia
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