Nell’orchestra popolare della battuglia, lo strumento contadino che sorregge la dinamicità ritmica venendo percosso dalle mazzarelle è il tino. “Le mazzette servono a suonare il tino”, per la loro produzione si usa il legno d’ulivo, “perché si presume che la fibra dell’ulivo è molto più stretta e non ha venature e quindi non tende a spaccarsi”.
I suonatori di tino utilizzano una gestualità strettamente legata ai suoni prodotti: le due mazzarelle si alternano nei colpi veloci, si parte portando l’avambraccio destro a metà del busto, prosegue la sinistra, raramente, nei colpi più intensi, entrambi i lati battono insieme o, ancora, in passaggi particolarmente dinamici, l’ordine destra/sinistra è sospeso con il colpo della destra che si ripete due volte. Ai colpi secchi si alternano fasi di rullato o, negli ultimi anni, le mazzarelle spesso vengono sfregate tra di loro, diventando strumento autonomo riproducendo un suono più acuto. Il suono dei tini è la costante ritmica delle battuglie; i diversi movimenti di marcia sembrano evocare quello dei tamburini militari che accompagnano un esercito di colpi con sicurezza, contenendo i suoni più atavici delle botti e delle falci, impartendo loro cadenza e musicalità.
- Data del rilevamento: 2020/02/02
- Progetto di riferimento: La festa di Sant’Antuono a Macerata Campania tra tradizione e reintepretazione (cofinanziato dalla Regione Campania e dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”)
- Responsabile Scientifico del progetto: prof. Claudia Santi (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”)
- Responsabile rilevamento sul campo: dott. Matteo Enia