La questua è una raccolta di doni lungo le strade del paese effettuata da parte di alcuni componenti dell’organizzazione che possiamo definire “questuanti”. La mattina del 16 gennaio, su via Piero Gobetti, nel piazzale davanti alla chiesa abbaziale di San Martino Vescovo, è visibile un piccolo carro ornato con rami di palma trainato da un vecchio trattore FIAT 666. Alle ore 9.55 viene azionato il motore, un piccolo corteo prosegue a passo d’uomo lungo tutto il paese, raccoglie i doni che i fedeli dalle finestre e dai cortili delle case devolvono ai questuanti. Gli omaggi più frequenti sono panettoni, alcolici, dolci, viene donato anche qualche animale d’allevamento. I fedeli in cambio dei doni elargiti ricevono un’immagine del Santo. Tutti i beni raccolti durante la questua ritornano sulla scena festiva durante il momento della riffa, ovvero la vendita all’asta di tutti i beni in natura offerti dai credenti ai questuanti alla vigilia del giorno di Sant’Antonio. Il giorno 17 gennaio, presso largo Croce, si svolge la riffa; il regista di questa scena è il riffatore che apre il momento rituale con il canto di elogio al bell’ommo, cioè al bicchiere di vino, che successivamente berrà. Da questo momento in poi ha inizio l’asta. Il riffatore in piedi sul carro utilizzato per la questua, al grido di «e uno… e doje… e tre!» vende i doni raccolti. Spesso il prezzo con cui vengono aggiudicati i prodotti risulta essere maggiore rispetto al valore reale del pezzo battuto.
- Data del rilevamento: 2020/01/16 e 2020/01/17
- Progetto di riferimento: La festa di Sant’Antuono a Macerata Campania tra tradizione e reintepretazione (cofinanziato dalla Regione Campania e dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”)
- Responsabile Scientifico del progetto: prof. Claudia Santi (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”)
- Responsabile rilevamento sul campo: dott. Matteo Enia